Carpa: come tutto è (s)partito
Tra le varie attività che si fanno attorno a una tavola ci vengono in mente soprattutto mangiare, bere, chiacchierare, discutere, magari fare i compiti o studiare, oppure, per chi vuol essere originale, giocare a qualche gioco in scatola. Che altro? Progettare un album musicale, ovviamente! Infatti, nel corso di questa incursione nella scena musicale locale mi sto rendendo conto che tanti brani e progetti musicali nascono attorno a una tavola piena di vecchi amici e discorsi vari, tra una birra e l’altra mentre si ride e si scherza. Almeno questo è ciò che ci racconta l’artista di oggi: Nicolò Carpita, in arte Carpa.
«So che il mercato musicale vuole i singoli» ammette Carpa «però tendenzialmente cerco di fare il tipo di musica che mi piace e per questo preferisco raccontarmi con un progetto più ampio come un album, il che vuol dire accumulare pezzi, demo, pensieri, bei momenti attorno al tavolo con una birra eccetera eccetera. Alla fine, tutto vien fuori nel giorno della release».
Nicolò Carpita, Carpa, è nato sul finire del millennio scorso e muove i primi passi nel mondo musicale a partire dal 2018 con il suo primo singolo Street Heart. Nella seconda parte degli anni Dieci, la scena rap roveretana conosce un periodo molto prolifico che vede emergere vari rapper tra cui Lux (Luca Gori) e Cosmo (Filippo Benedetti) che con il loro lavoro convincono Carpa a tentare una sua strada nel rap. «All’epoca Lux e Cosmo erano fra i pochi a fare conscious rap (hip hop intriso di significato e non per forza gangsta rap) e questo mi ha colpito molto. Luca è stato un po’ il mio mentore e il mentore di Luca è stato Filippo quindi io ho preso un po’ quelle vibes». Da quei primi passi nascono varie collaborazioni sia con Lux sia con altri rapper, tra cui Carma (Marco Carraro), mc della scena veneziana e UnBlasfemo (Rocco Santarcangelo) della scena lucana. In questi anni Carpa partecipa a contest che gli permettono di entrare in contatto con varie realtà che spingono musica Hip Hop come il centro sociale Bruno, lo Smartlab e il Sambapolis.
Carpa comincia a fare musica «un po’ per gioco, per sfizio. Poi mi sono appassionato e tra il 2018-2019 sono entrato in Urban Therapy, associazione giovanile che sosteneva la musica hip hop e per la quale sono diventato il “direttore artistico” con il compito di organizzare serate, festival, piccoli concerti aperture e cose simili. Questa collaborazione va avanti fino al 2021». Muovendosi nel mondo musicale Carpa scopre che esibirsi lo fa sentire bene: «Quando mi sono reso conto che stare sul palco mi faceva stare veramente bene, in sintonia con me stesso, con il pubblico e con i musicisti. La musica mi ha dato modo di esprimere le mie emozioni, come vivo la mia vita, di potermi raccontare e avere la possibilità che qualcuno si riveda in quello che scrivo» spiega il rapper sottolineando che al di là dell’obiettivo economico, «la filosofia è quella di raccontare delle storie dove gli altri si possano rivedere e trovare rifugio nelle mie parole. È qui che nasce la mia originalità ed è il motivo per cui ho partecipato, durante il mio percorso, a vari workshop, alle jam eccetera». Le esperienze, i vissuti e le emozioni tanto personali e soggettive diventano per Carpa sintomo della sua originalità all’interno di un genere che è un «hip hop crossover che tende al rock, al nu-metal, al grunge. È un hip hop sempre più strumentale che digitale per quanto i produttori siano di vitale importanza per me».
Solo in un secondo momento Carpa scopre la parte strumentale della musica prendendo spunto da Salmo: «All’epoca avevo già alcuni produttori: Stain, i Croance, Lasso e quindi di tutto un po’. Una commistione di cose che mi porta a capire quanto sia figo suonare con la band». È qui che entrano in gioco gli 8Syntagma (di cui abbiamo già parlato) conosciuti in fase produttiva e anello di congiunzione di varie realtà musicali della scena roveretana. A Francesco e Michele si aggiunge Matteo Dalrì (Matin Horizon) attuale DJ e Mario Piccillo al basso. «Così comincio a suonare con la band e arricchire il repertorio. Dal 2018 fino alla completa formazione della band sono usciti: Pesce fuor d’acqua, Voci (EP), alcuni singoli e l’album Hybris». Mentre lavora a questi progetti Carpa fa spola tra Padova (dove studia psicologia) e Rovereto avendo modo di ampliare i suoi orizzonti musicali e farsi conoscere oltre provincia. «Ad oggi l’ultimo lavoro è Soul (EP) con il quale si concretizza, anche a seguito della partecipazione ad altri contest, una collaborazione molto forte con Gennaro Guarriello in arte Black Phillip, mio compagno di avventure non solo per i live (essendo spesso la seconda voce) ma anche per un side project sul fronte del djing: NOPE».
Insomma, la musica per Carpa nasce come sfogo: «scrivo quando sono triste perché quando sono felice sono impegnato a vivere» e diventa una passione che lo ha recentemente portato a conquistare il terzo posto di Uploadsounds contest dove i giudici hanno riconosciuto l’originalità e la validità del suo lavoro. «Raccontare sé stessi è il massimo dell’originalità per quanto mi riguarda. A livello sonoro è stato fatto tutto, mischiato tutto, tutto si è influenzato con altro. È molto difficile essere originali, tranne quando parliamo di noi stessi e della nostra unicità».
Così termina anche questo episodio con la scoperta di un nuovo musicista della scena trentina. Se vi siete persi gli altri potete sempre recuperarli nella sezione news musicali. Ci sentiamo il mese prossimo!
Daph




Carpa: carta d'identità
Nome: Carpa
MUSICISTI: 8 Syntagma, Mario Piccillo, Matin Horizon
COLLABORATORI ABITUALI: Black Phillip, Carma, UnBlasfemo
GENERE: Crossover Hip-Hop
ATTIVO DAL: 2018
PRIMA CANZONE: Street Heart
DA ASCOLTARE PER: conoscerlo meglio e ascoltare una storia che vuol essere originale e sorprendente