Perché “Seven Nation Army” dei The White Stripes si è trasformato in un inno non ufficiale?

Tutto iniziò a Milano il 22 ottobre 2003 quando i tifosi del Club Brugge (Belgio), che si trovavano al bar prima di assistere alla partita in programma a San Siro tra la propria squadra e il Milan, ascoltarono l’ipnotizzante riff di “Seven Nation Army” dei The White Stripes. Il pezzo rimase così impresso nelle loro menti che continuarono a cantarla con entusiasmo durante la partita.
Il Brugge vinse sul Milan e per tifosi belgi quella sera divenne il loro nuovo inno.

La storia si ripropose il 15 febbraio 2006: nei sedicesimi di finale di Coppa UEFA Bruges-Roma.
Con il gol del 2-1, che diede la vittoria alla squadra italiana, lo stadio esplose a ritmo di “Seven Nation Army”, questa volta però da parte della tifoseria italiana per sbeffeggiare la squadra avversaria.

Lo stesso Francesco Totti rimase stupito:
“Non avevo mai sentito la canzone prima di giocare a Bruges. Da allora non riesco a togliermi ‘Po po po po po po po’ dalla testa. Era fantastico e la gente era totalmente presa. Sono subito andato a comprare uno degli album della band.”

Quello stesso anno, la notte del 9 luglio 2006, l’Italia vinse il Mondiale e il brano si confermò inno non ufficiale degli italiani.

Anche Jack White affermò “Sono onorato che gli italiani abbiano adottato questa canzone come propria. Come compositore è una cosa impossibile da pianificare. Specialmente oggigiorno. Adoro il fatto che la maggior parte della gente che la canta non sappia minimamente da dove provenga. Niente è più bello di quando le persone sposano una melodia e la fanno entrare nel pantheon della musica popolare.”

 

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