Recap inutile del pranzo post Corsa Matta
Ok, diciamocelo onestamente: questo articolo è del tutto superfluo ai fini informativi. È talmente superfluo che non pensavo nemmeno di scriverlo: in fondo cosa vuoi che sia un pranzo all’oratorio? Be’, di fatto, non è stato niente di rivoluzionario però, come sempre, ho raccolto tanto materiale, tante interazioni e tanti piccoli pezzi che pian piano vanno a comporre un puzzle chiamato Radio Retebusa. È passato quasi un anno da quando Chry mi ha lasciato le credenziali d’accesso per il sito con il compito piuttosto generico di «animare la sezione news». In tutto questo tempo ho imparato alcune cose sulla realtà della radio, scoperto tanti nuovi musicisti emergenti e mi sono trovata immischiata in un mondo, quello degli eventi musicali, che non pensavo mi sarebbe mai interessato.
Ok, ma questo che c’entra con il pranzo di Radio Retebusa? Tutto e niente. Tutto perché la mia presenza a quel tavolo è dovuta a questa sezione del sito, alle interviste ai musicisti e alla rubrica Come tutto è (s)partito. Nulla perché, come ho già detto, questo articolo non ha senso di esistere. Eppure, eccolo qui.
Ho pensato che forse, se ascoltate la radio, se leggete questi articoli, potrebbe interessarvi scoprire cosa c’è stato in quel pranzo all’oratorio nato come ringraziamento per i volontari della Corsa Matta (che vi ho raccontato qui). In caso contrario siete sempre liberi di chiudere questa pagina e smettere di leggere, io intanto intendo procedere con l’articolo che non pensavo di scrivere fermando su carta (o su pc) soltanto tre parole chiave:
Amicizia. Il concetto è lo stesso della Corsa Matta perché anche in questo caso ho respirato questo legame forte tra le persone implicate. Certo, i tavoli disposti a cerchio (quadrato dato la forma dei tavoli da sagra) hanno sicuramente aiutato questo clima visto che era facile vedere tutti in faccia. Però c’è stato molto altro: un modo familiare di parlarsi, chili di aneddoti condivisi, anni e avventure a cementare ogni interazione tra queste persone. C’è qualcosa di incredibilmente solido e profondo che mi piacerebbe raccontarvi. Qualcosa che si compone degli anni di campeggi fatti insieme, di materassini condivisi alla GMG, di Christian che rende tutti partecipi del suo grande desiderio di conoscere Rose Villain, di vari aneddoti che coinvolgono biciclette, feste, pranzi e cene, di amici condivisi e di una familiarità che accoglie anche chi, come me, arriva da fuori.
Organizzazione. Ho appena finito di poeticizzare l’amicizia del direttivo di Radio Retebusa, ma come tutte le cose che funzionano non bastano i rapporti umani a mandarla avanti. E questa è la seconda cosa che dovete sapere: dietro le trasmissioni che ascoltate, dietro i contenuti che trovate, c’è un grandissimo impegno. Durante questo pranzo sono saltati fuori progetti futuri (ve li racconterò a tempo debito), interazioni con enti del territorio, difficoltà da affrontare, programmazione e perfino cose meno burocratiche come Luca che passa le sere a creare i portachiavi presenti nel pacco gara, o Nicola e Matri che fanno da mangiare per tutti. L’amicizia rende il lavoro di squadra più leggero, ma non sottovalutate l’impegno immenso in termini organizzativi che c’è dietro e che si è affacciato anche in questo pranzo di organizzazione.
Discorso di fine corsa. Ok, qui ci sarebbe davvero poco da dire perché Franz, stimato presidente che ha paccato la cena dell’anno scorso, si è limitato a dire questo: «Ringraziamo tutti voi per l’aiuto. La Radio sta crescendo e lo dobbiamo anche al vostro contributo». Chry in realtà ha aggiunto poco altro, qualche fischio per attirare l’attenzione e farci fare silenzio. Però questa cosa mi è rimasta impressa: immaginateveli in piedi davanti alla tavolata, davanti ai loro amici di sempre, a tirare le conclusioni della Corsa Matta, a raccogliere e condividere i frutti del loro sogno e del loro impegno. Allora il discorso di fine anno potrebbe forse essere riscritto così: Grazie a tutti (anche a chi ci segue) perché ognuno di voi ha dato qualcosa a questo evento, a questo progetto. Grazie a tutti perché date un senso al nostro impegno. Grazie a tutti perché, se la Corsa Matta, se Radio Retebusa, se tutto questo è possibile è solo perché ci siete voi. (E mi raccomando andate a seguire il nostro account Tik Tok, estremamente coerente con quello che facciamo (seguitelo e mi direte poi) e mirabilmente gestito e amministrato da chi di dovere).
Spero di non avervi annoiati con questo racconto (non ho la capacità di sintesi di Franz).
Ci risentiamo.
Daph – la grafomane di Radio Retebusa